Dott. Antonello Alessio
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venerdì 11 febbraio 2011

Storia del vino: l'incrocio Manzoni.

Sembrerebbe una banale indicLuigi_manzoniazione stradale e invece è una tecnica con cui si è dato vita a nuovi vitigni nella prima metà del 900.
Luigi Manzoni (nella foto), dopo essersi laureato a Pisa in scienze agrarie,  nel 1912 diventò prima docente - ricercatore e infine preside della Scuola Enologica di Conegliano nel 1933. Durante gli anni in cui fu titolare della cattedra di Scienze e Patologia vegetale, mise in atto una serie di esperimenti sulla genetica della vite che portarono alla creazione dei famosi "Incroci Manzoni".
La linea guida degli esperimenti era principalmente di incrociare un vitigno autoctono della provincia di Treviso con una tipologia di vite internazionale. Gli esperimenti generarono numerosi incroci ma soprattutto due conquistarono fama grazie alle loro caratteristiche viticole ed enologiche:
  • Il Manzoni bianco 6.0.13: sicuramente questo è l'incrocio più famoso fra quelli messi a punto dal prof. Luigi Manzoni. Il Manzoni bianco nasce dall'incrocio tra il riesling renano e il pinot bianco. Questo si adatta facilmente  a climi e terreni molto diversi tra loro ed ha una produzione contenuta. Il grappolo è piccolo e mediamente compatto, formato da acini medi - piccoli di colore giallo tendente al verde con una buccia spessa. Il Manzoni bianco 6.0.13 è previsto in molte disciplinari di produzione come, ad esempio, quella della DOC Bianco dei Colli di Conegliano. Quando viene vinificato in purezza dà vita a vini con un buon corpo, con profumi fini e delicati e leggermente aromatici con sentori di mela, albicocca e ananas. Inoltre, hanno generalmente un colore paglierino intenso e nel complesso sono molto equilibrati. I vini prodotti con uve di Manzoni bianco sono ottimi serviti freschi come aperitivo, ma possono anche essere abbinati a piatti a base di pesce e verdure.
  • il Manzoni rosso 2.15: questo incrocio è conosciuto anche con il nome Manzoni nero ed è stato prodotto incrociando prosecco e cabernet sauvignon. Il vitigno si caratterizza per una vigoria vegetativa elevata e per una maturazione tardiva delle uve che produce. Le foglie sono tendenzialmente grandi, mentre il grappolo è medio, generalmente alato e cilindrico -piramidale. L'uva di questo vitigno rientra nelle disciplinari di produzioni della DOC Colli Euganei, della DOC Colli di Conegliano e in altre ancora. Il vino prodotto in purezza è di colore rosso violaceo intenso, caratterizzato da una alcolicità elevata, lievemente tannico e ricco di profumi fruttati.

Oltre a questi due vitigni creati dal professore della scuola di Conegliano che sono sicuramente i più noti, ricordiamo anche il Manzoni rosa 1.50, nato dall'incrocio di trebbiano e traminer, e  il Manzoni moscato 13.0.25, nato dall'incrocio di raboso Piave e moscato Amburgo.

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